Name |
Biagio Antonacci |
Height |
|
Naionality |
Italien |
Date of Birth |
November 9, 1963 |
Place of Birth |
Milan, Italy |
Famous for |
|
Biagio Antonacci nasce a Milano nel 1963. Cresce a Rozzano, alla periferia di Milano, nelle strade del suo quartiere, ma ben presto si appassiona alla musica. Suona la batteria sin da giovanissimo e, anche se si applica per il suo diploma da geometra, non smette un attimo di pensare alla musica: "Quando ero giovane la sera prima di addormentarmi pensavo sempre alla musica, perché sapevo di essere portato per fare quello. Scrive canzoni e frequenta l'ambiente discografico milanese fino a quando, nel 1989, ottiene il suo primo contratto discografico. Di quell'anno è il suo primo album, SONO COSE CHE CAPITANO, che contiene un brano che gli permette di non passare inosservato. Si intitola "Fiore", e c'è chi telefona in radio chiedendo di poterlo ascoltare.
«SONO COSE CHE CAPITANO è l'album dell'ingenuità: per realizzarlo, non avendo ancora le idee chiare, mi sono fatto consigliare dagli altri. Se lo riguardo oggi penso che era un album molto naïf ma anche molto sofferto, perché di fatto stavo lottando per fare il musicista». Quello con le radio si avvia a diventare un rapporto molto importante per Biagio, che nel 1991 pubblica ADAGIO BIAGIO. L'album permette all'artista milanese di farsi conoscere dal grande pubblico e non solo: «E' il disco in cui avevo capito che dovevo essere me stesso, ma non ero ancora pronto per riuscirci. Credo che fosse un disco straordinario, completamente libero per mentalità, nella scelta dei suoni, nei testi. Potrebbe essere un buon disco oggi, ma forse sette anni fa era un po' presto per poter pretendere dei risultati. E' il disco del Biagio che aveva capito cosa fare, ma che non se lo poteva permettere».
Bisogna aspettare soltanto un anno, comunque, per assistere al primo grande successo di Biagio Antonacci: si tratta del brano "Liberatemi", che gira l'estate con il Festivalbar e promuove un album che porta lo stesso titolo.
Prodotto da Mauro Malavasi, arrangiatore e produttore che è dietro il successo di personaggi come Lucio Dalla e Luca Carboni, LIBERATEMI finisce per vendere 150 mila copie e per sancire l'importanza di Biagio Antonacci nella scena pop italiana. «E' l'album delle canzoni più centrate dal punto di vista della comunicazione, visto che "Liberatemi" è stato il mio primo grande successo e che ci sono brani come "Alessandra" e "Come siamo tanti al mondo". Per il resto c'era un Biagio a metà, che si spartiva le decisioni con un arrangiatore importante come Mauro Malavasi. Credo che sia stato un giusto compromesso tra lo spirito del ragazzo che doveva dimostrare di poter ancora fare dei dischi. Un album realizzato in equilibrio perfetto tra cantante e arrangiatore». Accanto alla musica, Biagio trova comunque il modo di dedicarsi ad un'altra grande passione, quella del calcio (è un grande tifoso dell'Inter). Tornando alla musica, nel 1993 Biagio ottiene un grande successo di critica e di pubblico presentando al Festival di Sanremo la canzone "Non so più a chi credere"; quello stesso anno gira l'Italia con un tour molto applaudito.
Per un nuovo album, però, bisogna aspettare fino al 1994, anno in cui esce BIAGIO ANTONACCI: ancora prodotto da Mauro Malavasi, il disco è composto da tredici canzoni tra cui "Non è mai stato subito" e "Se io se lei" e vende 300 mila copie: «E' un album come il precedente dal punto di vista concettuale, ma che finisce per fare un passo avanti. BIAGIO ANTONACCI ha visto molti provini finire direttamente sul disco, a sottolineare il fatto che sapevamo cosa fare sin da subito. E' l'album della conferma, ma amplificata». Nuovo tour di successo, e poi ancora in sala di registrazione, chiuso a lavorare per un nuovo album: a Biagio piace così.
Nell'autunno del 1996 esce IL MUCCHIO, dove Antonacci figura non solo come autore e interprete, ma anche come produttore, insieme a Fabio Coppini. L'album, che raggiunge le 350.000 copie vendute, contiene tredici brani di cui uno, "Happy family", scritto a quattro mani con Luca Carboni. Il primo singolo si intitola "Se è vero che ci sei" e tra i musicisti figura nientemeno che il batterista dei Simple Minds Mel Gaynor. «Per questo disco ho deciso di fare da solo, insieme però a Fabio Coppini. E' il disco dell'azzardo, quello di arrangiare da solo, ma confidando sulla validità delle canzoni. Sento che IL MUCCHIO è il primo disco del quale sono quasi totalmente responsabile».
Nella primavera del 1998, arriva nei negozi MI FAI STARE BENE, il sesto album di Biagio Antonacci, prodotto interamente da lui, che vende oltre 800.000 copie. «Il titolo esprime..... quello che sento quando ascolto queste canzoni. E' un album che mette in primo piano l'energia, una forza che esce dalle canzoni e arriva prima di qualsiasi altra cosa. Sono canzoni che mi fanno sentire meglio ogni volta che le ascolto».
L’autunno 2000 segna la pubblicazione del nuovo lavoro di BIAGIO ANTONACCI ‘TRA LE MIE CANZONI’: quattro dischi di platino per una raccolta che ripercorre i dieci anni di carriera di Antonacci e ne rappresenta i momenti più importanti ed emozionanti. Per l’occasione Biagio ha riarrangiato e risuonato alcuni brani del suo repertorio ai quali ha voluto aggiungere brani live, brani in versione originale e due inediti.
A ottobre 2001 il singolo "Ritorno ad amare" (che ha debuttato al N. 1 nella classifica Music Control), anticipa l’uscita di BIAGIO ANTONACCI…. 9/NOV/2001, album ricco di sentimenti, pubblicato nel giorno del suo compleanno, dopo tre anni e mezzo dall’ultimo disco di inediti. Da gennaio parte un tour di ventidue date nei Palasport delle principali città italiane, tutte sold out. L’album ha venduto in qualche mese circa 400.000 copie, e dopo un concerto-evento all’Olimpico a maggio 2002, Biagio ha affrontato gli stadi d’Italia in un grande tour estivo, partito il 21 giugno dal Velodromo Vigorelli di Milano. Il 29 giugno è uscito in gran parte dei paesi del mondo, compresa l’America Latina, il disco in spagnolo BIAGIO ANTONACCI. Alla fine di novembre, per coronare un anno di tanti successi e live, parte una mini tournée di una decina di date, nei Palasport delle città non toccate precedentemente.